Domanda: è giusto lasciar credere ai bambini che esista Babbo Natale?
È giusto ingannarli per poi deluderli dopo qualche anno?
Ne parla Bruno Bettelheim nel suo libro “Un genitore quasi perfetto” (bello!)
Il pensiero dei bambini fino ad almeno 7 anni, incapace di ragionare per astrazioni, ha bisogno della fantasia e anche della magia delle favole per costruire e rielaborare la realtà.
La loro percezione del mondo e delle cose non coincide con la nostra e il “qui e ora” razionale non è sempre come lo vediamo noi.
Piaget passeggiava nel suo giardino con il suo bambino. A un certo punto gli domandò: “Dove sta papà?” il figlioletto indicò una finestra e disse “lassù!”
Era quella dello studio dove lui trascorreva molto del suo tempo.
A quella età stare in due posti contemporaneamente può essere del tutto normale come è del tutto normale immaginare che un vecchietto possa volare nelle case di tutti i bambini del mondo!
Altre scene raccontate da Bettelheim:
Spiegarono ad un bambino di cinque anni che babbo Natale era lo zio Gianni travestito. Glielo fecero vedere e gli spiegarono che era tutta una favola.
Il bambino in lacrime, disse disperato: “Perché da me non viene il vero Babbo Natale?”
Domanda logica!
Un’altra mamma spiegò con un lungo discorso il concetto dello “spirito del dare…” per supportare la favola di Babbo Natale.
Il bambino mostrò di capire molto bene la spiegazione. Ma poco dopo chiese: “Cosa succede se è acceso il fuoco quando babbo Natale scende dal camino?”
La notte poi non riuscì a dormire e chiese angosciato alla mamma “ma Babbo Natale esiste?”
La fantasia è uno spazio libero della mente.
È un territorio senza confini, a basso livello di stress, dove il cervello può galoppare senza le briglie della realtà per avere la possibilità di proiettare e rielaborare emozioni.
La fantasia è un bisogno dell’infanzia da sostenere!
E allora… viva le favole raccontate dalla mamma che leggono libri tenendo in braccio i loro piccoli e viva anche Babbo Natale che porta regali ai bambini per una festa tutta per loro!
Ma non bisogna dire sempre la verità ai bambini?
Certo!
L’importante è lasciare alla fantasia lo spazio della fantasia e non trasformarla in inganno o bugia quando i contesti cambiano.
Ai bambini si dice sempre la verità quando chiedono la verità.
Ma si riserva la gioia della fantasia quando chiedono di fantasticare con noi!
Verrà il tempo in cui ci chiederanno se Babbo Natale esiste.
Sarà il momento in cui saranno pronti a gestire la verità di un mondo che non gira intorno a loro.
Con un sorriso li abbracceremo e diremo la verità: Babbo Natale è un simbolo di amore che non finisce mai!
Da cattolico credente mi piace molto di più l’intimità e la meraviglia di un presepe che continua a parlarmi al cuore. Il “Dono” invece dei doni.
I bambini ogni anno mettevano il Bambinello nel presepe cantando “Tu scendi dalle stelle” con una candelina. Toccava sempre al più piccolo!
Me lo facevano fare la mia mamma e il mio papà quando eravamo piccoli…
Ai miei tempi non esisteva Babbo Natale e noi bambini aspettavamo la Befana che arrivava di notte ed era l’occasione per avere doni desiderati da tempo!
(Un millennio fa i regali arrivavano solo alla Befana, compleanni e onomastici)
Oggi ci sono i “Villaggi di Babbo Natale” invece dei presepi.
Nulla da dire. Ognuno ha la sua fede.
Ma lasciamo che i bambini vivano questo giorno come magia che resti nel loro cuore per sempre!








